Biografia di Pupi Avati
Inizialmente tenta una carriera nel jazz (dal 1959 al 1962 fa parte della Doctor Dixie Jazz Band), ma rinuncia dopo l'ingresso nella band di Lucio Dalla; successivamente per quattro anni lavora come dirigente della Findus surgelati, quelli che descrive come i quattro anni peggiori della sua vita. Illuminato dalla visione di Otto e mezzo di Federico Fellini, tenta la strada del cinema. Nel 1970 ottiene da un misterioso imprenditore i finanziamenti per girare due film: Balsamus, l'uomo di Satana e Thomas e gli indemoniati, due horror grotteschi orgogliosamente provinciali.
Dopo aver collaborato alla sceneggiatura di Salò o le 120 giornate di Sodoma, l'ultima fatica di Pier Paolo Pasolini (anche se per questioni di diritti, pur essendo stato pagato, non risulta accreditato), dirige il suo terzo lungometraggio, dal titolo La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone (1975), seguito da La casa dalle finestre che ridono (1976), un altro horror di buon livello che... |
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